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Decalcomanie: dove attaccarle

Poche parole e molte foto per mostare dove sono posizionate le decalcomanie sulla mia A2.
Da foto di vecchie bici conservate, cataloghi e foto d'epoca ho cercato di ricavare con precisione (spero) la posizione originale delle decals.
Tubo obliquo, canotto sterzo, tubo sella, carter e parafango: in totale 6 decalcomanie considerando anche il piccolo stemmino sul carter in alto a sinistra del padellino.
In origine le decalcomanie erano immagini e scritte applicate a copale direttamente sul telaio. Si trova un esaustivo articolo su come applicare le decals qui. Oggi si preferiscono adesivi o trasferibili a pressione.
Per le decalcomanie (di tipo trasferibile) mi sono rivolto a "La decalcomania" di Desio (MI) che mi ha fornito le decals corrette per modello e anno.
Per applicare i trasferibili è sufficiente rimuovere la pellicola posteriore e posizionare la decal con molta attenzione. Vi raccomando di essere assolutamente precisi e decisi su dove attaccarle perché una volta iniziato non si può più tornare indietro!
Ecco qualche foto




























Dove posizionare le decals


Filetti oro "fai da te": il telaio


I filetti sul telaio possono sembrare più semplici da disegnare, considerando l'assenza di curve o di linee spezzate. In realtà la difficoltà sta proprio nel riuscire a mantenere una linea retta su tutti i tubi cercando di avere le stesse distanze da entrambi i lati.
Quando si parte a filettare il telaio, si deve prima di tutto decidere se procedere con una chiusura con puntali o a quadratura. Nel primo caso dovete procurarvi anche i puntali adesivi da utilizzare come chiusura del rettangolo del filetto. Un esempio di puntale adesivo e filetto lo trovate qui.
Io ritengo molto più elegante e meno "impegnativa" la quadratura semplice anche se più impegnativa in fase di realizzazione.


Come per carter e parafanghi, anche in questo caso mi sono affidato all'uso di nastro adesivo per filetti. Questa volta però, non avendo la necessità di seguire curve con quello gommato, ho utilizzato un nastro adesivo con 2 bande pre-distanziate di 0.79mm. Lo si trova, insieme ad altre misure, da questo venditore su ebay.




Dopo l'incrocio è sempre necessaria la finitura a taglierino per sagomare l'angolo della quadratura.

Consigli:
la vernice dorata si asciuga molto velocemente quindi bisogna togliere il nastro il prima possibile per evitare screpolature o "buchi" di colore. Meglio quindi procedere lentamente concentrandosi su un tubo alla volta lasciando passare qualche minuto tra uno e l'altro per evitare di toccare inavvertitamente la doratura appena disegnata. Con un po' di pazienza si riescono ad ottenere risultati dignitosi.









Filetti oro "fai da te": la mascheratura con nastro adesivo

Nel post precedente ho parlato dei materiali da utilizzare per procedere con la filettatura "fai da te" e ora vediamo come mascherare carter e parafanghi.
Dovendo seguire le curve dei contorni dovremo utilizzare del sottile nastro gommato che permette di tracciare tutto il profilo del carter e dei parafanghi. Lo si trova facilmente nelle ferramenta ma anche online (ad esempio su ebay)












Bisogna fare molta attenzione a come vengono stesi i due nastri affiancati, cercando di mantenere la stessa distanza tra entrambi per avere uno spazio interno (e quindi un filetto) uniforme.
Per gli angoli e gli spigoli si procede con l'incrocio dei nastri e quindi alla sagomatura di precisione con un taglierino.




E' molto importante che tutte le parti del nastro aderiscano perfettamente alla superficie per evitare sbavature. Il risultato finale dovrebbe essere una cosa più o meno così... :)



Manopole e manopolini in legno

Una parte a mio avviso molto importante nei dettagli di una bicicletta d'epoca è la scelta delle manopole. Purtroppo la mia, al momento del ritrovamento, aveva due manopole moderne (probabilmente anni 60-70) in plastica e i manopolini in legno  a due pezzi. Originariamente erano in osso bicolore con manopola in due pezzi e manopolini a pezzo unico. Se ne può vedere un esempio qui .
Raccolte tutte le informazioni necessarie, compreso le misure di lunghezza, larghezza e diametro dei fori ho contattato Il Cedino.







Davide: così si chiama il ragazzo che con grande professionalità, precisione e senso estetico è riuscito a riprodurre una versione in legno di albicocco delle manopole Dei. Bicolore cuoio-nero per la manopola e legno ebanizzato per i manopolini freno. Elegantissime e perfettamente intonate con la sella Brooks color miele.



Misure manopola:
Diametro foro: 22mm
Lunghezza: 85mm
Larghezza massima: 33,6mm
Larghezza: 27.5mm

Misure manopolino:
Diametro foro: 7,4mm
Lunghezza: 76,5mm
Larghezza massima: 18,6mm





Verniciamo

Finalmente la verniciatura è completata. Dopo la sabbiatura del telaio e la cromatura delle parti bianche ecco il risultato di uno strato di vernice catalizzata MAX MEYER 7-512 colore RAL 9005 catalizzata al 25% e diluita dal 10 al 20%.


Le foto parlano da sole:




(si ringrazia la Bruschi Coloritura per il supporto tecnico)

Sabbiatura telaio e cromatura parti "bianche"

E' giunto il momento di portare a ferro il telaio per procedere con la verniciatura...








Sotto la vecchia vernice si scoprono i segni (gialli) della lega di ottone usata per la saldobrasatura del telaio.

Ecco invece le parti bianche cromate a nuovo.













Smontaggio leve freni

Forse la parte più impegnativa da quando ho iniziato il mio lavoro di smontaggio e restauro! Ma andiamo con ordine: dopo aver sfilato il manubrio dal telaio e dalla forcella, per poter procedere con la pulizia completa e la cromatura dei vari pezzi è necessario smontare tutto l'impianto frenante.

Leva destra
La più semplice da togliere. E' infilata, tramite sezione quadrata, al perno interno che comanda lo snodo a cui è attaccata la leva del freno posteriore. Basta sfilarla e si libera facilmente dal suo incastro. Ovviamente non dimenticate mai di dare una bella spruzzata di WD40 all'interno del manubrio, prima di iniziare. Faciliterà il lavoro di non poco.

Snodo manubrio - bacchetta freno posteriore
Leva sinistra
Se non l'avete ancora fatto armatevi di santa pazienza e...di un rosario! :)
La leva sinistra comanda il freno anteriore che è collegato allo snodo tramite un meccanismo tanto semplice quanto robusto ed efficace. Del resto dopo 80 anni la bici frena ancora perfettamente!
Svitando la calotta della pipa con un cacciavite a taglio un po' largo, si può togliere la molla interna.

Leva a uncino che sposta il cilindretto interno
Molla cilindro freno anteriore













Così come la leva destra, pure la leva sinistra è solidale allo snodo della freneria con un incastro a sezione quadrata. Tale snodo ha però una forma ad "uncino" o "becco". Azionando la leva si produce una torsione che permette all'uncino di sollevare un cilindro vuoto, a cui è a sua volta collegato l'occhiello esterno che muove la bacchetta! A parole è molto difficile da spiegare, ecco qualche foto che rende il tutto più comprensibile.

Snodo freno anteriore a uncino
uncino - cilindro - occhiello


























Sfilare la leva sinistra è stato praticamente impossibile. 81 anni senza mai essere sfilata dallo snodo aveva quasi saldato insieme i due pezzi. Dopo diversi tentativi e litri di WD40 la soluzione è stata quella di utilizzare un tondino di ferro di diametro 5mm e lunghezza di circa 40cm. Infilato nel foro opposto della bacchetta di destra, fino ad arrivare all'estremità della leva di sinistra all'interno del manubrio, e con una mazzetta da 1kg è stato possibile sfilare il perno dallo snodo, liberando finalmente tutto.



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